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Cocktail DiVino: Kir al Bianco di Custoza doc

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Il miracolo del vino consiste nel rendere l’uomo ciò che non dovrebbe mai cessare di essere: amico dell’uomo. Ernst Engel (1821 – 1896)

Kir al Bianco di Custoza doc

Il Kir o blanc-cassis è un aperitivo francese appartenente alla cucina tradizionale delle Borgogna, una regione della Francia centrale, preparato essenzialmente con due ingredienti fondamentali: la crema di cassis e vino bianco di bourgogne aligoté. Il nome Kir è stato attribuito al cocktail in onore del sindaco ecclesiastico di Dijon, dal 1945 al 1968, Félix Kir. Il quale, nel 1951, scrisse una lettera ove autorizzava la popolazione ad utilizzare il proprio nome nella produzione di blanc-cassis. La ricetta di oggi non è quella tradizionale bensì una rivisitazione che sostituisce al famoso bianco di origini francesi un vino di tutto rispetto proveniente dal nostro stivale.

Nome: Kir al bianco di Custoza doc

tipologia: long drink

tempo di preparazione: 2 minuti per una persona

Ingredienti:

3 cubetti di ghiaccio – 1 parte di crema di cassis – 4 parti di vino bianco Custoza

Preparazione:

In un tumbler inserire i cubetti di ghiaccio, versare la crema e in seguito il vino, mescolare delicatamente e servire.

 Carta d’Identità

Denominazione: Bianco di Custoza doc

Vitigni principali: Trebbiano toscano e garganega

Gradazione minima alcolica: 11 gradi

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Caratteristiche

* Colore: giallo paglierino più o meno carico, dotato talvolta di riflessi verdini * Odore: vinoso, molto profumato, leggermente aromatico, spesso fruttato * Sapore: sapido, morbido, con retrogusto leggermente amarognolo, di gusto corposo

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Servizio

* Temperatura: 8°C

* Abbinamenti: preparazioni leggere a base di pesce e di verdure. Il tipo spumante è un eccellente aperitivo.

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La parte occidentale del Veneto, a differenza del resto della regione, ha conservato intatti diversi vitigni ” storici “. Infatti il flagello della fillossera, che ha distrutto buona parte dei vigneti italiani a cui si sono aggiunti i danni provocati dai due conflitti mondiali, ha ” magicamente ” risparmiato parte del Veneto occidentale. Mentre nel resto del territorio italiano, Veneto compreso, si sono dovuti mattere a dimora vitigni ” nuovi ” o importati, qui si allevano ancora uve autoctone o comunque trapiantate da lunghissima data. Si tratta soprattutto dei vitigni garganega, trebbiano, corvina veronese e rondinella. Il Territorio La zona di produzione del Bianco di Custoza, comprende in tutto o in parte i comuni di Sommacampagna, Peschiera del Garda, Pastrengo, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Lazise, Castelnuovo veronese, Bussolengoe Sona in provincia di Verona; inoltre le operazioni di vinificazione sono consentite anche nei comuni confinanti delle province di Mantova e Brescia. Il clima dell’area è mite grazie alla presenza, oltre che del lago di Garda, del monte Baldo che protegge la zona dai venti settentrionali. I terreni sono prevalentemente sabbioso-ghiaiosi e costituiscono la base che conferisce leggerezza ai vini che vi si producono. La Doc Il Bianco di Custoza è stato riconosciuto doc nel 1971 e oggi la sua produzione è regolata da un disciplinare messo a punto nel 1988. Le uve ammesse alla vinificazione sono trebbiano toscano ( 20 – 45 per cento ), garganega ( 20 -40 per cento ), tocai friulano ( ( e – 30 per cento ), cortese, malvasia toscana, riesling italico, pinot bianco e chardonnay ( insieme o separatamente 20 – 30 per cento ) Luva garganega, in particolare, è presente in numerosi vini bianchi del Veneto centro – occidentale come Garda Orientale, Garganega, Gambellara, Soave, Lessini, Durello, Colli Berici Garganega e Colli Euganei Bianco. La resa delle uve non deve superare 150 quintali per ettaro e il vino deve possedere un’ alcolicità minima pari a 11 gradi. Caratteristiche del vino Il Bianco di Custoza ha colore giallo paglierino più o meno carico, dotato talvolta di riflessi verdini; l’odore è vinoso, molto profumato, leggermente aromatico, spesso fruttato; il sapore è sapido, morbido,, con retrogusto leggermente amarognolo, di giusto corpo. Si serve a 8°C di temperatura per accompagnare piatti delicati a base di verdure e di pesce e formaggi freschi a pasta molle. La Doc prevede anche la produzione del Bianco di Custoza Spumante che differisce dal tipo tranquillo oltre che per la spuma e le bollicine che lo percorrono per l’odore che lascia trasparire talvolta sentore di lieviti e per il sapore vivacizzato dalla presenza carbonica. Il Bianco di Custoza tranquillo a tavola La temperatura di servizio ottimale del tipo tranquillo si attesta intorno a 8°C e può salire fino a 10° C. ma non oltre, per evitare di squilibrare il quadro aromatico. Per contro è preferibile che non scenda sotto i 7 gradi perchè temperature più basse non permetterebbero di cogliere pienamente la delicata corposità Accompagna varie preparazioni leggere come terrina di pomodoro gelatinato al pesto, vol au vent farciti con creme di verdure o formaggi freschi quali mozzarella e crescenza al basilico o alla maggiorana, purè di ceci ( hummus ), insalata di polpo e patate, acciughe al verde, gamberetti o scampi all’olio e prezzemolo. Si serve con i primi piatti come vellutata ai porri, crema di piselli secchi, risotto alle zucchine, tagliatelle ai funghi porcini, linguine agli scampetti. Lo si può proporre con verdure grigliate, patate fondenti, fagiolini in insalata, sformato di verdure, sogliola al vino bianco, lavarello al burro, branzino affogato, calamaretti saltati, spiedini di gamberoni, seppioline ai ferri. Bianco di Custoza Spumante a tavola. Lo Spumante si serve più fresco del tipo tranquillo. In questo caso 8° C di temperatura rappresentano la soglia massima, mentre è preferibile non servirlo a meno di 6° C. Accompagna gli stessi piatti del Bianco tranquillo. Inoltre lo si può servire con spiedini di verdure, tortino di acciughe al forno, cozze alla marinara, fasolari gratinati. Si abbina ai primi piatti quali spaghetti al salto, pansoti in salsa di noci, tagliolini al burro fuso e tartufo. Tra i secondi piatti si accosta con a fiori di zucca pastellati e fritti, crocchette di patate,cappelle di funghi ripiene al forno, seppioline fritte, mozzarella in carrozza.

Clicca qui per scoprire la ricetta da accompagnare a questo vino nel blog “Il tempo ritrovato” di Antonella.

Immagini dal web- Wall e cocktail a cura del “l’Atelier du Fantastique”- Vino a cura di Antonella del blog “il tempo ritrovato”.

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