Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione. Ovidio (43 a.C. – 17 d.C.)
Cocktail Divino è la nuova rubrica dedicata al vino che, grazie all’aiuto di Antonella, ci permetterà di scoprire l’inebriante e meraviglioso mondo del vino. La rubrica, come accade anche per “Fatterellando” e “Tra te & me”, è una collaborazione ma rispetto alle altre due è strutturata in maniera differente. Difatti ogni post sarà cosi suddiviso:
-ricetta del cocktail (ogni cocktails avrà un vino diverso) parte scritta da me
– carta d’identità, vitigno, invecchiamento e ricetta, parte scritta da Antonella che, grazie ai suoi studi e all’amore per il vino, ha gentilmente condiviso, anche sul mio blog, una parte importante e saliente della sua rubrica denominata “Lieti Calici”.
-alla fine di ogni post vi sarà un wall, cliccando su di esso sarà possibile recarvi nel blog “Il tempo ritrovato” di Antonella e leggere “Lieti calici” scoprendo di ogni vino anche : la sua storia, il territorio e le uve, l’abbinamento con i piatti giusti, la qualità del vino oggetto di osservazione e le annate.
Cocktail Divino: Barolo chinato Tonic & Cu-cu
Il vino, solitamente, raggiunge la sua massima bontà in purezza. Non serve nulla per miglioralo, dagli corp
o, volume e sapore, perchè tali qualità sono intrinseche e al contempo cuore e caratteristica essenziale di ogni tipologia. Però, nonostante questo, è possibile usarli per creare dei cockails unici e deliziosi. Quindi, anche se sembra strambo, il Barolo è riuscito a impreziosire cocktails importanti spodestando gin e rum. Una bella novità soprattutto per i celiaci che spesso cercano bevande alternative per evitare qualsiasi tipo di contaminazione e possibilità di assumere percentuali di glutine nonostante sia stato provato che, dopo la distillazione, i cereali contenuti nei vari distillati sono eliminati, quindi innocui. L’idea di rende il “Gin tonic” e il “Cuba Libre” qualcosa di nostrano è arrivata da Sante Schena, segretario nazionale dell’Aibes e componente della sezione piemontese. Lui stesso afferma << Il Barolo chinato è un grande prodotto dell’enologia e nei cocktail. Al posto del vermouth rosso, ci sta benissimo>>. Così, in quel di La Morra, centro dell’Albese, nel cuore della zona di produzione del Barolo, è stato protagonista di quello che può definirsi un esperimento ben riuscito all’interno della decima edizione dell’as
ta del Barolo. I più maligni hanno pensato ad una provocazione ma il barman piemontese assicura che il suo intento era solo quello di mostrare le proprietà eccezionali del vino aromatizzato e contemporaneamente rinnovare l’immagine di un prodotto spesso poco considerato. Dalla voglia di stupire e deliziare è nata l’idea di reinterpretare alcune ricette internazionali come lo Stinger, il Negroni, il Gin Tonic e il Cuba Libre. Le ricette che vi propongo sono quelle del “Barolo chinato Tonic” variante del long drink più conosciuto al mondo e amato anche come aperitivo e il “Cu-cu” acronimo di Cuba-Cuneo inventato da Schena per richiamare le origini geografiche degli elementi base: rum e Barolo chinato cuneese. Schena ha inoltre asserito <<Il Barolo chinato è passato dall’austerità alla mondanità quasi per gioco. E il gioco è l’arte del cocktail cosi come veniva interpretata nel Rinascimento quando alla corte di Caterina De ‘Medici si miscelavano decotti di erbe e liquori, scoprendone poi gli effetti medicamentosi. Da allora il concetto di cocktail si è evoluto, ma è rimasto intatto l’aspetto ludico di combinare ingredienti diversi e colorati>>


Cocktail Divini: Il Barolo
Prep time
Total time
Barolo chinato tonic e Cu-cu (per una persona)
Author: Audrey
Recipe type: cocktail
Serves: 1m
Ingredients
- Barolo chinato Tonic:
- 3/10 di Barolo chinato
- 7/10 acqua tonica
- 7-8 cubetti di ghiaccio
- Cu-Cu:
- 4/10 di rum bianco
- 6/10 di Barolo chinato
- 1 fetta di limone
- ghiaccio q.b.
Instructions
- Barolo chinato Tonic:
- In un bicchiere da long drink mettere 8 cubetti di ghiaccio, versare il Barolo e aggiungere l'acqua tonica, mescolare e decorare a piacere.
- Cu-cu:
- Riempire un tumbler alto con del ghiaccio per raffreddare il bicchiere. Eliminare l'acqua e il ghiaccio in eccesso. Versare il rum e il Barolo chinato, mescolare e servire con una fetta di limone.
Carta d’identità

Denominazione Barolo Docg
Vitigni principali Nebbiolo
( sottovarietà michet, lampia, rosè )
Gradazione alcolica minima 13 gradi
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Caratteristiche
* Colore Rubino intenso che, invecchiando, diventa granato con sfumature color mattone
* Odore Ampio, ricco di sentori che possono comprendere la violetta, la vaniglia, il cioccolato
la liquirizia, oltre a sfumature di spezie.
* Sapore Pieno, ricco di gusto, più o meno vigoroso secondo la zona di provenienza.
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Servizio
* Temperatura 18 – 20 °
*Abbinamenti Piatti saporiti a base di carne rossa e di selvaggina, stufati, brasati, umidi,stracotti, salmì
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Il vitigno
Il Barolo nasce dal Nebbiolo, uno dei più pregiati ed antichi vitigni italiani, descritto già dai latini nel primo secolo avanti Cristo. Le citazioni più attendibili risalgono però al ‘300, quando questa varietà veniva coltivata nell’Astigiano. L’attuale vitigno Nebbiolo è una pianta a maturazione tardiva, che richiede pertanto di essere coltivata in terreni ben esposti e caldi perchè non soffra i primi freddi autunnali. La pianta ha tralci color cannella, con pampini medio grandi di forma pentagonale tondeggiate. Il grappolo si presenta allungato, piramidale, spesso con un lato maggiormente sviluppato. Gli acini hanno forma tondeggiante, buccia sottile di colore violaceo o azzurrognolo scuro, ricoperti da un accentuato strato pruinoso, ossia da una sostanza naturale che ricorda la cera. Quest’uva sola o insieme ad altre varietà, origina oltre all’ononimo vino Nebbiolo e al Barolo, altri grandi vini piemontesi: Barbaresco, Carema, Roero, Fara, Boca, Ghemme, Sizzano,Bramaterra, Gattinara, in Val d’Aosta, Donnas, e in Lombardia Valtellina Superiore, Inferno, Grumello, Sassella e Valgella.
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L’invecchiamento
Prima di poter essere messo in vendita il Barolo deve invecchiare 3 anni e 2 mesi, dei quali almeno due anni in botti di rovere o di castagno; il Barolo Riserva, invece, deve invecchiare 5 anni e due mesi.![brasato-al-barolo-g-470x377]()

La ricetta: Brasato al Barolo
Il Barolo trova nel Brasato al Barolo un elevato livello di affinità. Il piatto, se ne analizziamo i sapori e i profumi, si rivela ricco di sensazioni olfattive, dal gusto intenso e concentrato. Gran parte della sua complessità è dovuta agli estratti che il vino gli comunica durante la marinatura e la cottura. L’ideale sarebbe servire un Barolo della stessa età di quello utilizzato in cottura.

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